Milano - Il dato è clamoroso e molto preoccupante. Due terzi dei contratti statali assegnati alle 7 Scuole di specializzazione lombarde di Igiene (66,3%) non sono stati assegnati o gli specializzandi hanno rinunciato nei primi 6 mesi di corso. Simile situazione nelle quattro scuole del Triveneto (67,6% di posti rimasti liberi) e nelle quattro dell’Emilia Romagna (70,6%), comunque sotto media nazionale (52%), che risulta in allarmante peggioramento dopo la decisione del Ministero di assegnare 4mila contratti in più rispetto al numero dei candidati. Se ne è parlato al congresso di Taormina sulle “Politiche di sanità pubblica come strumento essenziale per la salute umana”, dove Carlo Signorelli, nelle vesti di direttore della Scuola di Igiene del San Raffaele, presidente ASPHER e coordinatore nazionale dei direttori delle Scuole di Igiene e Medicina Preventiva, ha ribadito che il trend deve essere ribaltato senza affanni ma con occhio agli equilibri futuri del sistema sanitario. Gli igienisti di domani, inoltre, dovranno essere agili nelle nuove core competences dei professionisti di sanità pubblica. Si tratta di un tema caldo che verrà affrontato nel convegno annuale ASPHER a Porto del 5-6 giugno (iscrizioni gratuite cliccando qui) (GR) Foto di Pixabay